mercoledì 27 aprile 2011

I TOMBINI FUMANTI DI CAREGGI

Girando per le vie di Careggi si nota uno strano fenomeno naturale, degno delle migliori puntate di Quark: i tombini fumanti.
Nessuno riesce a decifrarne le cause e fino ad oggi sono state elaborate numerose teorie non ancora confermate:

  1. Sotto Careggi c'è una macchina a vapore manovrata dagli specializzandi in medicina ridotti in schiavitù. La macchina serve per costruire una grande astronave con cui i politici più importanti d'Italia fuggiranno dalla terra il 21 dicembre 2012.

  2. Al di sotto dell'ospedale c'è una fonte di acqua termale, in cui i medici si immergono nelle ore libere per mantenersi sani e forti. Per aumentare il potere curativo dell'acqua ogni mese vi vengono disciolti tutti i medicinali ospedalieri in via di scadenza.

  3. Il fumo proviene da una fumeria clandestina di oppio gestita dai primari al fine di incrementare il budget per i loro reparti.

  4. Nei sotterranei dell'ospedale, due ben noti professori con le conoscenze tecniche adatte stanno costruendo un arma potentissima per conquistare il mondo.Gira voce che questa funzioni tramite radiazioni ionizzanti e che tragga parte della sua potenza anche da un fluido circolante al suo interno che segue scrupolosamente la legge di Pouiselle.

  5. Sotto Careggi c'è un passaggio segreto al centro della terra che nemmeno Jules Verne  è stato in grado di scoprire.

  6. Careggi è stato costruito su un vulcano quiescente che il 21 dicembre del 2012 si risveglierà e rivelerà la sua inaudita potenza.

  7. Sotto l'ospedale c'è il campo di allenamento di Goku, che si sfoga a suon di onde energetiche ogni volta che litiga con Chi-Chi e questa proclama lo sciopero del sesso.
E voi cosa proponete??

P.S. grazie ai miei compagni di Università che, invece di studiare, si divertono a parlare di strullate con me =)

giovedì 14 aprile 2011

La follia della donna - Elio e le storie tese

"La follia della donna
quel bisogno di scarpe
che non vuole sentire ragioni.
Cosa sono i milioni
quando in cambio ti danno le scarpe? "

Elio, Elio...
ci conosci proprio male a noi donne...
 
DOVE LE LASCI LE BORSE?? xD
P.S. se qualcuno volesse farmi un regalo l'immagine fornisce una linea guida inequivocabile...

lunedì 11 aprile 2011

ASSIGNEMENT 3 - CREARE LE CONNESSIONI

E' una vita che non riscrivo qui sopra... Mea culpa (e un po' anche dell'anatomia)!
Non tutti i mali però vengono per nuocere e il tempo che è passato mi ha aiutato a riflettere su alcuni punti di un lavoro di Andreas Formiconi.

Ammetto: non sono una persona a cui piace molto commentare ciò che fanno gli altri.
Preferisco prendere il loro lavoro come spunto per elaborare qualcosa che sia completamente mio.

Per questo motivo oggi, invece di parlare di come si coltivano le connessioni (tema portante di tutto il lavoro), ho deciso di parlare di come NASCE una connessione.

Bhè, direte voi, facile! Basta premere un pulsantino (quello dei feed per intenderci...) e il gioco è fatto! Ma è qui che casca l'asino signori...

Immaginate, ad esempio, di fare una passeggiata in centro con qualche amico(che con queste belle giornate ci sta sempre bene...).
All'improvviso vedete da lontano una faccia interessante e chiedete informazioni su chi sia ad un compagno che lo conosce. Associate al volto un nome, in modo da poterlo ricordare meglio.

Funziona più o meno così anche con una connessione.
Mentre siete in giro per il web notate un collegamento interessante, ci cliccate e vi appare una pagina.
Questa fa le veci dell'amico che funziona da tramite; vi presenta l'autore, vi mostra i tratti principali del suo stile. Vi permette di inserire il sito tra l'archivio dei feed, in modo da potervi ricordare di lui in futuro.

Però, come non potete dire di conoscere una persona sapendo solo il suo nome è altrettanto vero che non potete dire di aver stabilito una connessione se non cominciate ad esplorare un pò più a fondo ciò che vi sta davanti.

Creare una connessione può voler dire cose diverse a seconda dei casi.

Magari se vi trovate nel sito di un giornale creare una connessione significa non solo sottoscrivere i feed, ma anche controllarli giornalmente per leggere gli articoli più interessanti.

Ma, per quanto riguarda i blog, quand'è che si crea veramente una connessione?

I blog rappresentano infatti un caso a parte.

Non basta controllare la pagina ogni tanto e estrapolare da essa quello che ci interessa di più.

Per diventare dei veri follower occorre utilizzare quel meraviglioso strumento che sono i COMMENTI.
Gli interventi del lettore sono fondamentali per chi ha creato la pagina: gli permettono di capire se quello che ha scritto viene apprezzato o se è ora di cambiare mestiere, se la grafica è accettabile o se "nun se pò vedè"... in definitiva lo rendono in grado di discriminare se il suo è un buon lavoro oppure no.

Oltre a tutto ciò il blog è uno dei pochi strumenti di internet in cui la connessione può (anzi deve) essere BILATERALE.
Mi spiego meglio: i blog danno la possibilità ai vari utenti di diventare lettori l'uno dell'altro, stimolando il confronto e, in certi casi, anche la competitività.
Se non si creano connessioni bilaterali è quasi impossibile riuscire a migliorarsi vicendevolmente.

In conclusione: creare una connessione non è facile come potrebbe sembrare e spero di aver stimolato qualcuno a fare del suo meglio per riuscirci...

GRAZIE per l'attenzione =)

venerdì 1 aprile 2011

Assignement 4

La mia carriera studentesca è ufficialmente rovinata.
Passo le ore a smanettare invece che studiare; non è un buon segno.
Delicious non fa che peggiorare la situazione... ho segnato tra i preferiti tutti i siti di moda e passo le ore a guardare le collezioni visto che le ho a portata di click.
Ho sbagliato carriera, dovevo fare la stilista. Oppure la personal shopper. =)

Scherzi a parte trovo che il servizio che Delicious offre sia veramente comodo.
Spesso mi trovo a usare pc diversi e, siccome sono per natura piuttosto pigra, ogni volta è una seccatura dover ricercare su Google le pagine che voglio consultare.
Con quest'assignement ho fatto un investimento! xD

martedì 29 marzo 2011

La sinfonia dei bicchieri

Non riesco a parlare di me. È un dato di fatto.
Ogni volta cerco di trovare le parole giuste e, proprio quando mi sembra di averle sulla punta della lingua, spariscono.

In alternativa potrei provare a fare una lista delle cose che mi caratterizzano ma non so se riuscirei ad essere completamente sincera. Forse mentirei su qualcosa per cui mi vergogno, forse mi scorderei di qualcosa di fondamentale.

Per oggi provo semplicemente a darvi la mia risposta ad una domanda che ritengo piuttosto caratteristica:

“Se ti mettessero davanti un bicchiere, in cui l’acqua raggiunge la metà diresti che è mezzo pieno oppure mezzo vuoto?”
Il bicchiere per me è mezzo pieno.

Nonostante le difficoltà che ognuno di noi è tenuto ad affrontare ogni giorno, penso che queste vengano sempre controbilanciate e ricompensate da gioie altrettanto grandi.
Certo, nella vita ci sono periodi bui, dove la via d’uscita sembra così difficile da trovare che si arriva a pensare che non esista nemmeno. Sono quelli i momenti in cui ci sembra di aver toccato il fondo e di non poter più risalire. 
I momenti in cui il bicchiere sembra essersi svuotato del tutto.
Ma, se ci pensiamo bene, anche quei periodi servono… Cosa succede, infatti, se mettiamo accanto tanti bicchieri, ognuno dei quali è riempito in maniera differente? Se si prova a percuoterli con un cucchiaio, ognuno di loro emette un tintinnio diverso.
Quelle note, gravi e acute, si uniscono in una sinfonia perfetta che rappresenta lo spartito della nostra vita, la melodia della nostra anima, che ci culla e ci accompagna nella strada di ogni giorno.